Se il medico competente sbaglia la valutazione di inidoneità temporanea del lavoratore paga il datore di lavoro
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
TRIBUNALE DI ROVERETO
Il Giudice del lavoro del Tribunale di Rovereto dott. Michele Cuccaro, ha
pronunciato la seguente sentenza causa promossa con ricorso depositato il
7/10/2022 sub n. 191/2022 da:
xxx, rappresentata e difesa dall’Avv. Giovanni Guarini
del Foro di Rovereto del Foro di Rovereto giusta delega allegata al ricorso
RICORRENTE
contro
YYY corrente in Zola Predosa (BO), in
persona del
procuratore speciale Dott. Daniele Fioresi (C.F.: FRSDNL64M05A558H),
elettivamente domiciliata in Bologna, via Livraghi n. 1, presso la persona e
lo studio dell’avv. Andrea Rondo e dell’avv. Annalisa Nicoli giusta delega
allegata alla memoria difensiva
CONVENUTA
In punto: pagamento competenze
CONCLUSIONI
Ricorrente: “accertare l’illegittimità della sospensione unilaterale del
rapporto di lavoro per inidoneità alla mansione della lavoratrice e operata
dalla società datrice con le seguenti trattenute sulle retribuzioni risultanti
dai cedolini paga di luglio ed agosto 2022: di € 570,17 per 76 ore di
sospensione non retribuita per luglio 2022; ed € 540,16 per 72 ore di
sospensione non retribuita per agosto 2022;
- conseguentemente dichiarare tenuta e condannare la resistente al
pagamento delle seguenti differenze retributive: € 570,17 quanto alla busta
paga di luglio 2022, € 540,16 quanto alla busta paga di agosto 2022 e
quindi complessivamente per il totale di € 1.110,33 oltre alla rivalutazione
monetaria secondo gli indici ISTAT ed agli interessi legali sulle somme
rivalutate ex art. 429 cpc e 150 disp.att.cpc dalla scadenza al saldo o la
maggiore o minore somma che sarà ritenuta equa;
- Oltre alla rifusione delle spese del presente giudizio ed oneri di legge
pari ad € 3.413,80 oltre spese generali, CNPA e IVA con distrazione a
favore del difensore patrono antistatario.”
Convenuta: “voglia l’Ill.mo Giudice adito, contrariis reiectis, respingere il
ricorso e le domande tutte proposte dalla ricorrente, giacché inammissibili
e comunque infondate in fatto e diritto.
Con vittoria di spese, diritti, onorari, rimborso forfettario spese generali
15% su diritti ed onorari, contributo unificato, C.P.A. ed IVA di legge per
la società convenuta”.
FATTO E DIRITTO
Con ricorso depositato il 7/10/2022 XXX conveniva in
giudizio innanzi a questo Tribunale la datrice di lavoro YYY spa per
sentire accertare l’illegittimità della sospensione unilaterale del rapporto
di lavoro per inidoneità alla mansione e delle conseguenti trattenute sulle
retribuzioni risultanti dai cedolini paga di luglio ed agosto 2022 per un
totale di € 1.110,33.
A sostegno della sua pretesa evidenziava come il giudizio di totale
inidoneità alla mansione espresso dal medico competente in data 4/7/2022
era stato riformato in data 22/8/2022 dall’UOPSAL, che l’aveva dichiarata
idonea alle mansioni, sia pure con limitazioni.
Nel costituirsi in giudizio chiedendo il rigetto del ricorso la convenuta
evidenziava la correttezza delle trattenute a suo tempo operate in forza del
giudizio di inidoneità espresso dal medico competente ed evidenziava, in
ogni caso, come tra le parti fosse intervenuta transazione nell’ambito della
quale la ricorrente aveva rinunciato a qualsivoglia pretesa in relazione
alla controversia qui in esame.
Esperito senza esito il prescritto tentativo di conciliazione e sentito un
teste, la causa veniva decisa all’odierna udienza come da dispositivo letto
pubblicamente e veniva depositata sentenza.
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Il ricorso merita accoglimento.
In punto di fatto è pacifico che alla ricorrente sono stati trattenuti € 570,17
sulla busta di luglio 2022 ed € 540,16 sulla busta paga di agosto 2022, per
un totale di € 1.110,33 in forza della sospensione dal lavoro della stessa
disposta a seguito del giudizio di assoluta inidoneità alle mansioni emesso
dal medico competente in data 4/7/2022.
Altrettanto pacifico è che tale giudizio di inidoneità alle mansioni è stato
modificato dall’UOPSAL in data 22/8/2022, a seguito di apposita
impugnazione proposta dalla lavoratrice.
Secondo quanto condivisibilmente stabilito da App. Torino, 28-06-2001 “II
provvedimento di sospensione del lavoratore a seguito di un primo
giudizio medico che aveva ritenuto il lavoratore inidoneo alle mansioni
cui era addetto, provvedimento legittimo al momento della sua
emanazione, diviene illegittimo fin dall'origine per effetto del giudizio
della ASL che riforma il precedente giudizio medico, cosicché,
indipendentemente dalla sussistenza o meno della colpa del datore di
lavoro (che potrebbe eventualmente venire in considerazione in ipotesi di
richiesta di ulteriori danni), la retribuzione spettante al lavoratore per il
periodo in cui egli non ha lavorato senza sua colpa deve essere
regolarmente corrisposta”.
Si tratta a questo punto di esaminare l’eccezione della convenuta secondo
cui la ricorrente avrebbe rinunciato al pagamento delle somme in
questione nel verbale di conciliazione sindacale dd. 5/9/2022.
L’eccezione non può essere accolta, dal momento che la controversia cui le
parti hanno inteso fare riferimento nel suddetto verbale appare più essere
quella delle mansioni e del nuovo orario di lavoro della lavoratrice a
seguito del giudizio dell’UOPSAL, che non quella delle pregresse
trattenute operate nei mesi di luglio ed agosto.
Né in senso contrario può essere valorizzata la clausola n. 4 del suddetto
verbale (“comunque è stata effettuata ampia disamina di ogni possibile
ragione di controversia”), dal momento che si tratta di affermazione del
tutto generica e priva di inequivoco aggancio alla questione qui in esame.
IN definitiva la convenuta va condannata al pagamento in favore della
ricorrente dell’importo di € 1.110,33, oltre interessi legali dalle singole
scadenze al saldo.
Le spese, liquidate nella misura indicata in dispositivo, seguono la
soccombenza.
P.Q.M.
Il Giudice del lavoro del Tribunale di Rovereto, definitivamente
pronunciando, uditi i procuratori delle parti, ogni contraria istanza ed
eccezione respinta, così provvede:
1) condanna la convenuta al pagamento in favore della ricorrente
dell’importo di € 1.110,33 a titolo di restituzione trattenute
indebitamente effettuate sulle buste paga di luglio ed agosto 2022,
oltre interessi legali e rivalutazione monetaria dalle singole
scadenze al saldo;
2) condanna la convenuta al pagamento in favore della ricorrente - e,
per essa, del difensore antistatario - delle spese del giudizio che
liquida in € 1.200, oltre iva, cnpa e 15%.
Così deciso in Rovereto il 16 febbraio 2023
Il Giudice
- dott. Michele Cuccaro -